YIMBY “YES IN MY BACK YARD”
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ARTISTI E PROGETTI IN MOSTRA:
Giannetto Bravi
LA QUADRERIA D’ARTE
Iaia Filiberti e Debora Hirsch
NIMBY
Marco Di Giovanni
L’INFINITO COMMESTIBILE
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INAUGURAZIONE
sabato 23 maggio, ore 18
Il Chiostro arte contemporanea
Saronno – Viale Santuario 11
Mostra in corso fino al 12 settembre 2015
Orario galleria:
da martedì a venerdì 10.00/12.30 – 16.00/18.30
sabato e domenica 10.00/12.00 e pomeriggio su appuntamento
Chiusura per ferie dal 12 luglio fino al 30 agosto
con possibilità di apertura su appuntamento
INFO:
info@ilchiostroarte.it
www.ilchiostroarte.it
Telefono +39 029622717
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YIMBY – “Yes in My Back Yard” (“Sì nel mio cortile”) :
questo il titolo scelto dalla galleria Il chiostro per la mostra d’estate. Rovesciando al positivo il significato di uno progetti ospitati in questa occasione, la galleria accoglie nei suoi spazi tre situazioni molto forti per tematiche e allestimenti.
Si tratta appunto dell’installazione con video NIMBY del duo Iaia Filiberti e Deborah Hirsch, dell’invasione di disegni di Marco Di Giovanni, che presenta L’Infinito Commestibile, progetto anch’esso accompagnato da un video, e quindi della sala di Giannetto Bravi, coperta interamente dalla sua Quadreria d’Arte.
NIMBY di Iaia Filiberti e Deborah Hirsch
Dal concetto “Not In My Back Yard” cioè “Non nel mio cortile”, NIMBY é un progetto che si concentra sulla vita, sul lavoro e sulla ricerca di dodici donne vissute tra il XIX ed l’inizio del XX secolo, che hanno lottato per la difesa dei diritti umani più nobili.
Elizabeth Fry, Lizzy Lind af Hageby, Rachel Carson, Bertha von Suttner, Irène Némirovsky, Josephine Elizabeth Butler, Susan B. Anthony, Rose Schneiderman, Mary Harris Jones, Frances Power Cobbe, Henrietta Lacks, Hellen Keller sono le testimoni di tragedie che dopo due secoli ci riguardano ancora e il loro impegno afferma i valori non negoziabili contro pedofilia, femminicidio, vivisezione e violenza sugli animali, devastazione dell’ambiente, sfruttamento del lavoro minorile e femminile, persecuzione religiosa, politica guerrafondaia, emarginazione dei diversamente abili e l’inferno delle carceri.
Scatta una provocazione in chi guarda; NIMBY è composto da un video frutto di una ricerca web di canali internazionali, da BBC al Aljazeera, da Russian Television a CNN, ma anche da documentari d’autori e piccoli network.
Tutti i video sono disponibili su youtube. Il lavoro viene presentato accanto a dodici ritratti delle attiviste. Il contrasto che ne deriva invita a leggere l’attualità attraverso il filtro della memoria ed il duro impegno di queste donne così lontane, così vicine.
L’INFINITO COMMESTIBILE di Marco Di Giovanni
Dal 18 Maggio (giorno della sua nascita) Marco Di Giovanni ha cominciato a disegnare tutto quello che ingerisce e continuerà meticolosamente a farlo fino al prossimo compleanno (18 maggio 2015). Il risultato di questa performance dilatata nel tempo sarà un grande numero di disegni a china fatti principalmente su carta gialla alimentare.
Lo spazio espositivo del Chiostro sarà rivestito di tovaglie incerate a quadretti bianchi e rosse tipiche delle trattorie italiane; le stesse tovaglie vengono “apparecchiate” riempendole di disegni che raffigurano tazzine, bicchieri, ossa, etichette di vino, piatti elaborati o più semplicemente patatine da bancone dei bar, caffè e cornetto: tutti elementi esibiti in coro, protagonisti di un horror vacuo che non lascia spazio a nuovi appetiti.
Tra i disegni sbucherà anche un video che raccoglierà in ordine cronologico tutte le chine in una lunga carrellata. L’audio del video è ottenuto in collaborazione con Gianluca Favaron “artigiano digitale del suono” che ha elaborato al computer i suoni di masticazione, deglutizione e digestione dell’artista stesso. La galleria risuonerà come il ventre della balena, anzi dell’artista, pronto a digerire chiunque osi entrarci. Il tentativo de “L’Infinito Commestibile” è ritornare alla realtà cominciando dalla base dell’esistenza umana: la necessità di nutrirsi.
Il lavoro di Di Giovanni è caratterizzato dall’utilizzo di tubature e di cisterne ferrose di varia scala, l’artista le recupera e le assembla insieme costruendo organismi che si integrano con l’ambiente in cui sono ospitati. Esterno e interno delle strutture sono complementari, sulle superfici l’artista innesta degli oculari costruiti con gruppi ottici di lenti che distorcono la visione dell’interno aprendo così a un’altra dimensione.
LA QUADRERIA D’ARTE di Giannetto Bravi
La Quadreria d’arte è un lavoro composto da migliaia di pezzi, ognuno dei quali dedicato alla riproduzione in cartolina di opere di grandi del passato. L’operazione di Giannetto Bravi è consistita in un rigoroso e imperterrito catalogare le opere conservate nei musei da lui visitati in vita.
Si tratta di una raccolta famelica di cartoline illustrate e acquisite nei bookshop: Bravi le cerca, le sceglie, le acquista, le cataloga, le numera, le ordina, le compone, le incornicia e infine le mostra, le dona di nuovo alla vista dell’amatore d’arte, ma solo dopo averle manipolate concettualmente, perché Bravi si tuffa nel mare della globalizzazione, dichiarando il “c’ero anch’io” che oggi alimenta i selfie nei musei. La Quadreria è un manifesto visivo, sebbene quello che Bravi ricrei è, in realtà, un luogo virtuale, dove tutte le opere hanno perso la grandezza, la loro aura originaria, per essere democraticamente date in pasto al grande pubblico.
L’artista si proclama custode della “quadreria” come vigilante del MUSEO DEI MUSEI, ma è in verità un perfetto interprete di come l’arte sia oggi riadattata al nuovo sistema di fruizione e di valorizzazione.
(RIASSUNTO TRATTO DA www.ilchiostroarte.it)