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Al MA*GA: Missoni, l’arte, il colore

16 Apr 2015
Redazione Gallarate
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Il MA*GA riapre al pubblico gli ambienti più danneggiati dall’incendio del febbraio 2013 con “Missoni, l’arte, il colore”.  Il dialogo con l’arte europea del Novecento, la creatività e l’imprenditorialità di una grande Maison italiana, la straordinaria cultura e la genialità dei due fondatori: ruota attorno a questi temi la mostra , fino al 15 novembre 2015, dedicata a Ottavio e Rosita Missoni, proprio nella città che scelsero nel 1953 come sede della loro casa e del loro primo laboratorio di maglieria.

L’esposizione si apre con la suggestiva video-installazione di Ali Kazma Casa di moda, nata nel 2009 per mettere in luce l’esclusivo connubio tra l’aspetto artigianale che affonda nella tradizione e il design contemporaneo, l’approccio rispettoso del materiale e del lavoro della maison Missoni e la volontà dell’artista di osservare da dietro le quinte il mondo glamour della moda e, più ampiamente, dell’attività umana.

Balla, Linee forza di mare, 1919

Balla, Linee forza di mare, 1919

Nella sezione Le Radici sono chiarite le origini della ricerca dei Missoni, le prime risorse e fonti d’ispirazione, nel campo delle arti visive e della moda. Il quadro di riferimento è quello della nascita delle avanguardie storiche in Europa, dall’astrattismo lirico di Sonia Delaunay, imprescindibile insieme a Kandinsky, al Futurismo di Balla e Severini e, come ricorda Luciano Caramel nel suo testo, “pregnante soprattutto il rimando a Klee, fondamentale per la comprensione della complessa cultura e pratica pittorica di Missoni”.

Questa sezione infatti, insieme a i primi “astrattisti italiani Munari, Veronesi, Soldati, Rho, Fontana o Vedova, traccia i confini di specifici territori di ricerca sul colore, sulla forma, sulla linea, sul ritmo che hanno caratterizzato la non figurazione europea nella prima metà del XX secolo e che hanno costituito i presupposti culturali e progettuali del mondo creativo di Missoni”.

La mostra prosegue con Il colore, la materia, la forma, una serie di installazioni immersive, progettate da Luca Missoni e Angelo Jelmini, caratterizzate da una profonda fusione tra la ricerca di materia e colore, proprie del fashion design e dimensione ambientale, mutuata dalle arti visive. Realizzare abiti per i Missoni significa, infatti, dare spazio al colore, alla materia e alla forma, immaginate e plasmate secondo una rigorosa e personale ricerca estetica. “I filati sono il medium per il colore che, lavorato a maglia, prende profondità e rilievo”, scrive Luca Missoni nel testo in catalogo, e lo confermano queste grandi e scenografiche installazioni che avvicinano il visitatore all’elasticità della materia e alla ricerca delle tonalità del colore, mostrando l’eleganza e la morbidezza del filato e del tessuto a maglia, principale cifra stilistica della maison documentata anche dagli oltre cento abiti storici esposti.

Installazione arazzi

Installazione arazzi

I dialoghi tra l’intensa attività creativa di Ottavio e Rosita Missoni e la cultura visiva italiana sono, tra gli anni Cinquanta e Ottanta, molto intensi. Un’ampia selezione di opere, provenienti anche dalla stessa collezione del MA*GA, documenta questa costante relazione: i riferimenti, le persistenze e le variazioni di motivi sono ricorrenti opera dopo opera.

Alle opere più significative di Ottavio Missoni è dunque dedicata l’ultima sala della mostra, presentando un’inedita installazione. Si tratta di una serie di grandi Arazzi realizzati in patchwork di tessuto a maglia, allestiti in uno spazio immaginato, ancora una volta da Luca Missoni e Angelo Jelmini, come scenografico e suggestivo.

Qui informazioni dettagliate su aperture, biglietti ed eventi correlati alla mostra.

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