La cucina araba (quella dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo) si deve considerare una delle madri di tutte le cucine. Gli arabi hanno creato la pasta secca, arrivata in Italia con la conquista saracena della Sicilia; la pizza, un pane arabo condito dalla fantasia dei napoletani; le salse, sviluppate poi dai francesi; l’uso dello zafferano: la paella alla valenciana e il risotto alla milanese hanno radici arabe (gli spagnoli, influenzati dall’occupazione araba della penisola Iberica, portarono lo zafferano anche a Milano durante i due secoli della loro occupazione). Saporita e in certi casi raffinata, la cucina araba è in grado di soddisfare tutti i palati, anche quelli più esigenti, garantendo nello stesso tempo il giusto bilancio tra proteine animali e vegetali, glucidi e lipidi, adatti al tipo di clima subtropicale e arido. Gli arabi si sono sempre nutriti di carne di montone o di agnello perché l’unica che non fa male quando marcisce (ricordiamoci che una volta non c’erano né frigoriferi né freezer).
La cucina della penisola arabica (dal Libano allo Yemen) è, invece, piuttosto limitata. Il nomadismo delle tribù ha costretto gli arabi a nutrirsi di cibi trasportabili (riso e datteri) e a mangiare la carne degli animali al seguito, pecora e cammello. Quest’ultima è davvero buona. Si hanno controindicazioni quando l’animale viene macellato vecchio, allora la carne è coriacea. Nei paesi costieri (Yemen, Oman ed Emirati Arabi), gli arabi hanno imparato a preparare il pesce, sempre steccato di spezie e menta e grigliato. La bevanda principale è il tè alla menta, l’unica in grado di dissetare il viaggiatore anche in pieno deserto. Nonostante sia una portata calda, la zuppa di pollo yemenita è famosissima in tutto il paese. Composta da 1 pollo di 2 kili, tagliati in 8 pezzi, 2 cipolle grandi, sbucciate e tritate grossolanamente, 8 spicchi d’aglio, sbucciai e lasciati interi, 1 pomodoro grande tagliato a spicchi, 2 gambi di sedano lasciati interi, 2 cucchiai grandi di sale (secondo il gusto), da 1 a 2 cucchiai di Hawayij (combinazione di spezie Yemenite), 3 carote pelate, sbucciate e tagliate a rondelle. 3 patate, sbucciate e tagliate a cubetti, 12 gambi di prezzemolo tritato finemente, 12 gambi di coriandolo tritato, 12 gambi di aneto tritati fini, Z’hug (salsa piccante Yemenita) a piacere , Hilbe (salsa di fieno Yemenita), è un’ottimo piano ricco di proteine ed energia.
In Arabia Saudita gli alcolici sono proibiti. Negli altri paesi durante la festività del Ramadan è buona regola non mangiare per strada. Altro consiglio, da seguire nei ristoranti: limitatevi a un solo piatto principale se avete ordinato molti antipasti, questi sono nutrientissimi e portano subito alla sazietà. Sconsiglio di bere la birra: non c’entra niente con i piatti arabi.