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Edi Rama racconta l’Albania che è e che sarà con Expo Milano 2015

18 Set 2015
Elena
Off
Riscoprire gusti originari e dimostrare che la produzione sostenibile è possibile, basta lavorare sodo, coinvolgendo i giovani in progetti di crescita. Il Primo Ministro dell’Albania Edi Rama racconta in un’intervista a Exponet il messaggio con cui l’Albania vuole contribuire a rendere indimenticabile Expo Milano 2015.
Quale sarà il messaggio che l’Albania lancerà al mondo durante Expo Milano 2015?
Sarà un messaggio semplice ma peculiare, che fa riferimento ai valori da cui scaturisce il gusto e l’atmosfera in cui le persone godono del buon cibo. Io preferirei non svelare troppi dettagli del nostro Padiglione, ma credo che sarà una delle più belle sorprese di Expo Milano 2015. Ci concentreremo sulla scoperta di quei sapori che risalgono alle origini del Paese e a cui si ha voglia di ritornare, sapori speciali perché hanno qualcosa di profondo, di specifico di quel luogo, ma allo stesso tempo di prezioso per le giovani generazioni di tutto il mondo.
Quali politiche il suo Governo sta mettendo in  atto per una produzione sostenibile?
Stiamo lavorando sodo per dimostrare agli investitori stranieri i vantaggi di produrre in Albania, un Paese nel cuore dell’Europa che garantisce costi competitivi. Abbiamo adottato una serie di misure che permettono una prevedibilità economica e l’instaurazione di partnership tra gli investitori e il Governo. Il processo di modernizzazione, partito dall’amministrazione fiscale e doganale, si è rivelato un incentivo cruciale per favorire la produzione e gli investimenti nel Paese. Il governo sta costruendo un nuovo modello economico di crescita basato sull’occupazione. Per noi la formazione professionale è la parola chiave della produzione sostenibile. Il nostro Paese ha una popolazione giovane che, attraverso un efficace sistema di formazione professionale, è in grado di fornire un importante vantaggio competitivo e garantire una produzione sostenibile.
L’Albania farà parte del Cluster Bio Mediterraneo insieme ad Algeria, Egitto, Grecia, Libano, Libia, Malta, Montenegro, San Marino, Serbia e Tunisia. Quali azioni i Paesi del Mediterraneo devono realizzare per raggiungere l’obiettivo di Nutrire il Pianeta nel futuro? Quale sarà il contributo dell’Albania?
Una delle mie prime visite come Primo Ministro è stata in Puglia, dove abbiamo discusso di forme innovative di cooperazione incentrate sulla valorizzazione del territorio. Penso che sia molto importante, in questa macro-regione, decentralizzare la produzione favorendo la cooperazione e la collaborazione tra realtà locali di diversi Paesi. Grazie a questo modo di lavorare si potrà far conoscere al mondo lo straordinario insieme di valori – diversi, ma armoniosi – che rendono il cibo un’esperienza che nutre la speranza e la convivenza tra i popoli. L’Albania ha molta energia e una tavolozza unica di sapori locali da offrire alla cooperazione mediterranea. Credo che l’Albania abbia molto da dire sulla convivenza, valore che rende il cibo un mezzo di gioia, pace e prosperità. Dal mio punto di vista, il Mediterraneo rappresenta un luogo unico, in grado di contribuire al nutrimento sostenibile delle nuove generazioni, apportando valori che possono essere “assorbiti” e interiorizzati anche attraverso sapori deliziosi.
L’ospite non è l’invitato, è colui che arriva inatteso. L’ospitalità è ancora oggi un valore sacro in Albania? Come si esplicita nel momento del pasto?
Gli albanesi dicono: “Shtëpia është e Zotit dhe e Mikut”, che significa “La mia casa appartiene a Dio e all’ospite”. È seguendo questa filosofia che, una volta in tavola, il cibo migliore viene sempre offerto all’ospite, anche se non si è in grado di offrire lo stesso alle persone di casa. La precedenza viene sempre data all’ospite, che non dovrebbe mai capire se la famiglia ospitante possa permettersi, quel giorno o ogni altro giorno, di mangiare cibo di quella stessa qualità o di qualità migliore. Una volta in tavola non importa cosa si stia mangiando, bisogna essere andare adagio e essere più lenti rispetto all’ospite, in modo da non mettere alcuna fretta e fare in modo che possa godere del pasto. Questi sono alcuni dei valori fondamentali delle famiglie albanesi, trasmessi attraverso i secoli nella vita quotidiana e che ci rendono ciò che siamo, indipendentemente da ciò che abbiamo.
L’Albania è stata per secoli crocevia di culture diverse. Questo scambio in che modo ha arricchito il vostro patrimonio di sapori e saperi?
Questa è una domanda molto interessante per tutti coloro che vogliono scoprire un luogo unico, ricco di bellissimi mosaici di valori, colori e sapori. Venite a provare voi stessi, trovate la vostra personale strada per vivere l’Albania. Non è qualcosa che si può esprimere a parole… è qualcosa che si deve vivere in prima persona e che ti rimane dentro.
L’arte della pizza napoletana è stata proposta per diventare patrimonio immateriale dell’Unesco come simbolo del Made in Italy. Quale piatto o specialità albanese candiderebbe e vorrebbe che fosse conosciuto in tutto il mondo?
Non credo sia necessario sceglierne uno soltanto. Quando si parla di cibo sono molti i simboli del Made in Italy e penso valga anche per gli ingredienti, i cibi e le tradizioni dell’Albania.
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