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Continuiamo a Scoprire Come si Sviluppò Economicamente la Nostra Magnifica Valle

17 Mar 2015
Redazione Azzio
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economia valcuvia e Azzio

Nell’articolo precedente abbiamo dato uno sguardo alla nostra storia economica fin dai suoi inizi, fino ad arrivare alla II Guerra Mondiale, ora proseguiremo in questo nostro viaggio scoprendo che cosa è successo a partire dal Dopo Guerra fino ad arrivare ai giorni nostri.

AZZIO Anni '30 Vista da Nord

 

Già verso la fine degli anni ’30 l’allevamento del baco da seta a livello familiare era arrivato al termine della sua vita utile, sempre più confrontato con le grandi realtà industriali con le quali non poteva competere.  Alcune famiglie però restano nel settore tessile e, al termine della II Guerra Mondiale, iniziano a dedicarsi al disegno per l’industria serica di Como, attività che conoscerà un lungo periodo di buoni risultati e sarà costretta ad evolversi e diversificarsi solo nei decenni più vicini a noi, soprattutto a causa della schiacciante concorrenza cinese.

Nel dopoguerra, con il rifiorire delle iniziative e sull’onda della Ricostruzione, dopo alcuni anni passati come muratori e carpentieri in altri Paesi, soprattutto la Svizzera, alcuni  Azziesi impiantano piccole imprese edili che avranno fortuna e saranno in attività per molti anni nel campo dell’edilizia residenziale familiare, ma anche di quella industriale e dei lavori pubblici.

Alla fine degli anni ’50 viene impiantata ad Azzio una piccola fabbrica per la stampa a colori dei tessuti, con sede a Milano, che conoscerà negli anni un’espansione notevolissima e per ragioni di spazi non concessi verrà spostata su terreni posti nel vicino Comune di Cuvio. Nel nuovo grande stabilimento troverà comunque occupazione un numero considerevole di Azziesi.

Frattanto l’azienda di maglieria nell’ex filanda cresce in qualità e quantità produttiva e arriverà ad occupare oltre un centinaio di addetti, resistendo poi alla grande concorrenza fino agli anni ‘70.

E poi sorgono botteghe e piccole fabbriche nel campo meccanico, confezionamento di occhiali e giocattoli, cromatura e pressofusione, valigeria, camiceria.

Dagli ultimi anni ’50, con il boom economico, richiamate dalle maggiori possibilità di lavoro, come in tutto il nord si assiste a una massiccia immigrazione di famiglie dalle regioni centro-meridionali, che con gli anni si integrerà con la popolazione locale.

E anche ad Azzio si sviluppa la motorizzazione di massa, dapprima con i motoveicoli e, a partire dagli ultimi anni ’50, con la diffusione massiccia delle automobili, segno evidente delle migliorate condizioni economiche generali.

La Valcuvia non è più bollata come “zona depressa”.

Azzio vs. lago

 

Ma arriva anche la crisi economica: nel corso degli ultimi decenni la maggior parte delle attività economiche è progressivamente costretta a chiudere i battenti, costringendo spesso la popolazione a ricercare le possibilità di lavoro in altri ambiti, con problemi di occupazione crescenti.   Le eccezioni sono costituite dallo stabilimento di termoformati plastici e da quello dei manufatti in cemento, nonché dalle attività evolutesi dai disegni tessili, che sono tuttora in vita nonostante le difficoltà di mercato.

Nel campo dell’agricoltura e dell’allevamento, cui non si è più dedicata la gran parte delle famiglie, da molti anni hanno terminato la loro funzione le cascine e le stalle presso le abitazioni del paese. Chi ha inteso continuare l’attività in modo professionale, ha realizzato nuove strutture fuori dal centro abitato, per l’allevamento e la produzione di latte e latticini, di cui si annoverano due impianti per bovini e uno per caprini. Prosegue anche l’attività di taglio mirato dei boschi, soprattutto per legna da ardere.

Via Cavour alta

 

E infine cosa resta dei tanti esercizi di un tempo?  La macelleria, dopo alcuni passaggi di mano, negli anni ’70 si era ampliata in piccolo supermercato e aveva proseguito la sua attività per una ventina d’anni, ma poi aveva dovuto chiudere i battenti. Oggi troviamo ancora una trattoria con privativa, un bar-pizzeria, un fornaio che produce per varie rivendite dei paesi circostanti e un negozio di generi alimentari, nonostante che la forte diffusione dei supermercati abbia portato alla progressiva chiusura di gran parte delle “posterie” nei paesi della valle.

 

AZZIO da Runcasc

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