Ogni Paese ha tradizioni e cultura a sé; stesso discorso vale per la Guinea Equatoriale. La base dell’alimentazione, come in tutti i paesi della regione, è costituita da tuberi come la manioca e la patata dolce o le banane plantain. Questi prodotti vengono consumati in varie modalità, ma soprattutto bolliti a pezzi o trasformati in una sorta di purè che accompagna piatti di carne, pesce o verdure con le relative salse. Come in tutti i paesi dell’Africa tropicale, anche in Guinea equatoriale la “carne di foresta” – in inglese “bushmeat“, in francese “viande de brousse” – è parte integrante dell’alimentazione tradizionale. Si tratta della carne degli animali selvatici che popolano la foresta pluviale, come scimmie, roditori, uccelli. Il consumo di questo tipo di carne, soprattutto in un contesto di aumento demografico e indebolimento della popolazione animale, rischia di contribuire all’estinzione di alcune specie animali come lo scimpanzè o il gorilla. Il fenomeno però ha recentemente assunto un maggiore rilievo anche perché la carne di foresta è sempre più destinata anche al mercato occidentale.