Penso che questa, sino ad ora, sia la torta più golosa che abbia creato: sostanziosa, colorata, sorprendente… Insomma un dolce destinato ad accompagnare le grandi occasioni. La sua realizzazione è un po’ lunga ma non difficile.

COSA SERVE

Una stampo rotondo a cerniera del diametro di 24 cm.

INGREDIENTI

Per la pasta frolla

300 di farina tipo 00

100 di zucchero

2 uova

120 di burro

1 pizzico di lievito per dolci

1 vanillina

Per la crema pasticcera

1/2 litro di latte fresco intero

4 tuorli

90 di zucchero

80 di farina

40 di cacao zuccherato in polvere

savoiardi

alchermes

Per la glassa

200 gr. di zucchero a velo

1 tazzina da caffè di alchermes diluito con poca acqua

PREPARAZIONE

Iniziare a preparare la pasta frolla amalgamando velocemente, su di una spianatoia la farina con lo zucchero, il burro ammorbidito, le uova, il lievito e la vanillina. Comporre una palla e metterla a riposare mezz’ora in frigorifero.

Nel mentre preparare la crema pasticcera.

In un pentolino sbattere i tuorli con lo zucchero. Unire gradatamente la farina ed il latte. Mettere sul fuoco e, mescolando, cucinare a fuoco basso la crema fino a che si sarà addensata. Dividerla in parti uguali in due ciotole. Riprendere la crema contenuta in una delle due ciotole; rimetterla nel pentolino e, a fuoco basso, aggiungere il cacao facendolo sciogliere sempre mescolando. Versare la crema al cacao in una ciotola e far raffreddare.

Riprendere la palla di pasta frolla dal frigo e dividerla in due parti uguali. Stenderne con il mattarello una parte e metterla sul fondo dello stampo precedentemente imburrato e con il fondo foderato con la carta da forno.

Versare la crema al cacao.

Ricoprire con uno strato di savoiardi inzuppati nell’ alchermes.

Versare la crema pasticcera.

Riprendere la pasta frolla rimasta, stenderla con un mattarello e ricoprire la crema pasticcera.

Infornare a forno statico a 180° C per circa 45 minuti. Ovviamente controllare la cottura con uno stuzzicadenti per evitare che si bruci.

Sfornare la torta dal forno e toglierla dallo stampo solo quando si sarà raffreddata.

Metterla in un piatto da portata e ricopritela con una glassa fatta con l’alchermes e lo zucchero a velo. Decoratela a piacere. Per renderla ancora più bella io l’ho circondata con un nastro da pasticcere recuperato da una precedente torta di compleanno.

E ora… Buon appetito!!!!

COSA SERVE

Uno stampo a cerniera a forma di cuore. Carta da forno.

INGREDIENTI

Per il fondo

200 gr di biscotti al cacao (tipo pan di stelle)

90 gr di burro

Impasto di formaggio

250 gr di philadelphia
150 gr di ricotta
200 gr di panna per dolci
4 cucchiai di zucchero
10 gr di colla di pesce

Pasta al pistacchio

100 gr di pistacchi sgusciati
1 cucchiaio di olio di semi
1 cucchiaio di zucchero
COME SI FA

Dopo aver tritato i biscotti  metterli in una ciotola con il burro precedentemente fuso in un pentolino. Mescolare bene.

Versare il composto ottenuto nello stampo a cerniera foderato di carta forno (io di solito uso la carta solo per il fondo) e compattare con un cucchiaio per formare una base. Mettere in frigo per 30 minuti.

Preparare la  pasta al pistacchio tritando i pistacchi sgusciati, poi aggiungere lo zucchero e l’olio. Frullare tutto fino ad ottenere una pasta omogenea.

In una ciotola lavorare con un cucchiaio la ricotta ed il philadelphia con lo zucchero e  la pasta al pistacchio.

Ammorbidire la colla di pesce in acqua fredda e poi scioglierla con un cucchiaio  o due di latte caldissimo.

Unire la pasta di pistacchi a quella di formaggi, amalgamare, e poi aggiungete la gelatina sciolta.

Montare ora la panna fredda di frigo e incorporarla delicatamente alla crema del cheesecake.

Riprendere la base di biscotto dal frigo e versarvi sopra la crema, livellare il più possibile, poi mettere in frigo per almeno 4 ore… Io l’ho lasciato tutto una notte.

Togliere la cheesecake  dallo stampo,  aprendo la cerniera con un po’ di delicatezza. Decorare con un po’ di granella di pistacchi, fragole e fantasia… servite!

Buon appetito!

Gloria

Simpatica serata con in due registi attori Andrea Bosca e Adelmo Togliani che ci hanno raccontato i momenti più belli ed emozionanti delle riprese dei loro due minifilm “l’uomo volante” e “a tutto tondo”,continuando a chiacchierare con il pubblico durante il rinfresco.

La preparazione di questo dolce è molto veloce ed è buonissimo.

E’ adatta per essere consumata sia con un tè al pomeriggio, sia come dessert a fine pasto. Inoltre, per renderla ancora più bella ed appetitosa, l’ho arricchita con una glassa al caffè.

 COSA SERVE

Uno stampo rotondo a cerniera del diametro di 24 cm imburrato, infarinato e con il fondo foderato con carta da forno

INGREDIENTI PER LA TORTA

3 uova
150 g di zucchero
120 g di burro sciolto
300 g di farina
3 tazzine da caffè di latte
1 bustina di lievito
una confezione di amaretti
4 tazzine di caffè

INGREDIENTI PER LA GLASSA

200 g di zucchero a velo

1 tazzina di caffè

PREPARAZIONE DELLA TORTA

In una ciotola lavorare per bene le uova con lo zucchero. Unire il burro precedentemente sciolto , la farina, il latte e il lievito.

Prendere lo stampo precedentemente imburrato, infarinato e foderato e versarvi un po’ meno della metà dell’impasto. Sistemarvi sopra uno strato di amaretti interi imbevuti di caffè.

Coprire con il rimanente impasto ed infornare in forno statico già caldo alla temperatura di 160/170° C per circa 40 minuti. Ovviamente prima del termine controllare con uno stuzzicadenti la cottura.

Sfornare e lasciare raffreddare.

Togliere la torta dallo stampo.

In una ciotola preparare la glassa stemperando lo zucchero con il caffè.

Con l’aiuto di una spatola ricoprire interamente la torta con la glassa. Prima che si raffreddi, a piacere, decoratela con gli amaretti rimasti.

Buon appetito!

Gloria Garbellini

Effetto Cinema: corti d’attore

L’uomo volante di Adelmo Togliani (Italia, 2014 – 25′)

Soggetto e sceneggiatura: Adelmo Togliani e Elena Tommasini

Un mini film che narra l’amore e l’Italia dagli anno 80 ad oggi firmato da Adelmo Togliani e interpretato da Bianca Guaccero.

Greta e Achille, due anime affini, un grande amore senza fine. Achille rincorre la vita, la passione…Greta rincorre lui. Attraversano i capitoli della loro vita tenendosi per mano, sin dai primi anni 80, quando di lì a poco assisteranno al tramonto dell’amore ‘analogico’. I due respirano a pieni polmoni la loro adolescenza, continuando a essere “l’uno per l’altra”, lasciando a poco a poco spazio alla nostalgia del tempo che fu; Greta continua a inseguire questo ragazzo mai cresciuto e viene da chiedersi cosa ci sia al di là di questa relazione che non sfocia mai in amore.

A tutto tondo di Andrea Bosca (Italia, 2014 – 15’)

Un cortometraggio che rappresenta un ponte tra Roma e la discarica di Smocking Mountain a Manila,due modi di vivere la vita.

L’incontro tra due mondi apparentemente lontani che nella loro diversità intessono un dialogo tra momenti tragici e note comiche. Lo sbocciare di un’amicizia che vince paure ed incomprensioni, l’intenso bianco e nero del mondo ordinato in cui vive il protagonista che sfuma nel colore chiassoso e festoso del piccolo universo filippino a Roma.

Con la presenza di Adelmo Togliani, Andrea Bosca coordina la serata Steve Della Casa

Vi aspettiamo nella sala polifunzionale  della biblioteca “E.Biagi” in P.zza Matteotti

Seguirà aperitivo

E’ bello vederli, su dei vassoi, in tanti pirottini colorati e sono indicati sia per la colazione, sia per un tè in compagnia.

Ho scoperto che i muffin inglesi differiscono da quelli americani perché, per la lievitazione di quest’ultimi, è utilizzato il lievito chimico in bustina mentre per i primi quello di birra. Quelli che proporrò io s’ispirano ad una ricetta americana per cui la loro realizzazione sarà molto più veloce.

COSA SERVE

So che per la cottura si possono utilizzare vari tipi di stampini: in silicone, usa e getta in alluminio ecc… Io ho utilizzato delle formine fatte in semplice carta da forno ma, se dovessi rifarli, opterei per quelle in alluminio perché molto più resistenti.

INGREDIENTI PER CIRCA 15 MUFFIN

250 gr di farina 00

100 gr di mandorle

1 bustina di lievito per dolci

1 bustina di vanillina

150 gr di zucchero

200 gr di cioccolato bianco

2 uova
300 ml di latte
80 gr di burro

50 gr di mandorle per decorare

PREPARAZIONE

In genere, per la preparazione dei muffin è importante lavorare gli ingredienti secchi e quelli umidi a parte per poi unirli insieme. Procederò quindi in questo modo.

Triturare i 100 gr di mandorle con il frullatore sino ad ottenere una farina. Aggiungere la vanillina, lo zucchero, il lievito, la farina 00 e il cioccolato bianco frantumato in pezzetti piccolissimi. Mescolare bene con un cucchiaio di legno.

In una ciotola a parte amalgamare le uova con il latte ed il burro precedentemente fuso ed intiepidito.

Versare il composto degli ingredienti secchi (farina, mandorle, zucchero, lievito, vanillina e cioccolato) in quello degli umidi e mescolare bene sino ad ottenere un impasto omogeneo.

Riempire per tre quarti i pirottini di carta con l’impasto e posarli su di una teglia da forno.

Decorare ogni muffin con le mandorle rimaste tagliate a listarelle (io ho aggiunto anche un po’ di pistacchi tritati per finirli).

Infornare i muffin in forno statico già caldo a 180° C per circa 15-20 minuti, fino a che diventino dorati.

Ovviamente consiglio sempre di testare la cottura con uno stuzzicadenti.

Avviso che, in base alla grandezza del forno, un’infornata non potrebbe bastare, io, infatti ne ho dovute fare ben tre.

Lasciar raffreddare prima di servire.

Gloria Garbellini

Questa torta è abbastanza semplice da preparare e rappresenta un’ottima variante della classica margherita. Il segreto sta tutto nell’aggiungere del caffè solubile all’impasto ed una farcitura golosa a base di latte condensato e panna. E’ un ottimo dessert adatto sia alla fine di un pasto, sia da servire da solo per festeggiare un evento importante con amici e parenti.

Per la sua realizzazione serve una tortiera apribile dal diametro di 24 cm.

INGREDIENTI PER LA TORTA MARGHERITA AL CAFFE’

3 uova
100 gr di burro
200 gr di zucchero
100 ml di latte
1 cucchiaino di caffè solubile
150 gr di fecola di patate
200 gr di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina

INGREDIENTI PER LA FARCITURA E LA COPERTURA

400 ml di panna per dolci
170 gr di latte condensato
50 ml di caffè ristretto

5 gr di colla di pesce (di solito un foglio)

INGREDIENTI PER BAGNA

200 ml di latte

20 ml di caffè
1 cucchiaio di zucchero

PREPARAZIONE DELLA TORTA

Ammorbidire il burro dentro un pentolino a fuoco moderato, ed aggiungerlo allo zucchero.

Aggiungere ed incorporare le uova una per volta continuando a montare il soffice impasto.

Preparare due ciotole. Nella prima setacciare insieme la farina con il lievito, la vanillina e la fecola. Nella seconda unire il latte tiepido con il caffè solubile.

Aggiungere gradatamente il caffellatte e la farina setacciata all’impasto di uova e zucchero.

Montare sino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.

Rivestire la tortiera con carta da forno bagnata e strizzata (aderirà meglio alle pareti dello stampo) e versarvi l’impasto livellandolo con un cucchiaio.

Infornare in forno statico già caldo alla temperatura di 180° C per circa 35 minuti. Consiglio di verificare con uno stuzzicadenti la cottura prima dello scadere del tempo previsto per evitare che la torta si bruci.

Al termine della cottura lasciare raffreddare e sfornare.

PREPARAZIONE DELLA FARCITURA

Montare la panna.

Mescolare il latte condensato con il caffè freddo ed unirlo alla panna con un cucchiaio di legno stando attenti a non far sgonfiare la farcitura.

A parte fare ammorbidire la colla di pesce in acqua fredda. Scioglierla con poco latte caldo ed unirla alla farcitura.

Riprendere la torta e tagliarla in due dischi.

Mettere il primo disco su di un piatto da portata e, con una pennellessa, bagnarlo con la bagna a base di caffellatte.

Farcire con la crema al caffè distribuendola in maniera omogenea

Bagnare anche il secondo disco ed appoggiarlo delicatamente sopra la farcitura per ricostruire la torta.

Ricoprire la torta con la farcitura rimasta e decorare a piacere. Si possono utilizzare la panna montata, i chicchi di caffè o, come ho fatto io, amaretti, granella di pistacchi e gocce di cioccolato.

Mettere in frigo e consumare dopo almeno un’oretta.

Questa torta è davvero buona ed il successo è garantito!

Buon appetito!

Gloria Garbellini

Padiglione Thailandia

L’offerta espositiva della Thailandia è suddivisa in quattro filoni tematici:
“Innovazioni tempestive, servire un sogno” significa ambire a prevenire la fame nel mondo, proteggendo l’ambiente e garantendo una vita improntata alla sostenibilità per ogni Paese e individuo. In quest’area, presentata in una grande forma ellittica come in un cinema virtuale, vi sono mappe e proiezioni video a 360 gradi, diversi strumenti interattivi e show acrobatici.
“Sostenibilità, l’equilibrio della vita” è l’approccio adottato dal Re della Thailandia nel suo costante sforzo di sostenere i contadini thailandesi.
“Sapori, vie e aromi Thai” offre uno sguardo più da vicino alla cucina thailandese in grado di rivelare chiaramente l’identità e lo spirito del suo popolo. L’idea è quella di far provare un’autentica, unica esperienza di gusto.
La Thailandia è nota per il suo cibo di strada, che esalta la tipicità dei sapori e la varietà delle preparazioni e che viene riprodotto nell’esibizione esterna , ricreando le atmosfere locali del Festival del cibo della fiera del Tempio, e allestendo un mercato galleggiante che ricorda proprio quello dei tempi passati, quando Bangkok era chiamata “la Venezia d’Oriente”.
“Tradizioni, le radici delle qualità” richiama le parole chiave “l’abbondanza della Terra, la culla del cibo”, qui i visitatori hanno la possibilità di conoscere le origini del cibo thailandese e la coltivazione del riso.

L’architettura del Padiglione è la prima cosa con cui i visitatori entrano in contatto, quindi deve riflettere il tema della partecipazione e l’identità del Paese partecipante. Per questo il Padiglione, che si estende su uno spazio complessivo di 2.947 metri quadri, ha una forma che riprende al centro quella del cappello tradizionale dei coltivatori di riso thailandesi, il “ngob”. Esiste solo in Thailandia, dove viene utilizzato fin dai tempi antichi, e per questo è l’emblema del sapere contadino e della saggezza locale. Nel disegno della pianta, a questo nucleo si affianca un’altra forma, quella del “naga”, che riprende le linee sinuose degli esseri considerati spiriti della natura, protettori di fonti, pozzi e fiumi e portatori di pioggia e fertilità, presenti anche sullo stemma del ministero dell’Agricoltura e delle Cooperative.

sceglituilnome2015

L’Amministrazione Comunale propone un concorso aperto a tutti
per dare un nome e un logo al nuovo Parco Comunale sito in via Zara.
Le proposte andranno inviate via mail a sceglituilnome2015@gmail.com
dalle ore 24,00 del 23 marzo alle ore 24,00 del 18 aprile.
Una commissione valuterà le proposte e decreterà il vincitore.
Per i logo si accettano file .jpg o .pdf
In premio due biglietti per Expo 2015