Dopo la morte del Conte Tullio Dandolo, la vedova non si sentì più di abitare così isolata e fu ben felice di accondiscendere alla richiesta di Padre Beccaro, che cercava un rifugio per i suoi derelitti e di cedergli il Deserto.
Siamo quasi alla fine del 1800. Padre Beccaro, carmelitano, con la sua attività incessante, impostò nel Deserto una “Colonia agricola” che ospitò più di 100 giovani sin verso la fine della Grande Guerra.
Nel 1917 le Autorità Militari, ritenendo strategica la posizione del Deserto, a ridosso della vicina Svizzera, la occuparono.
Sul finire della guerra del ’15/’18, in seguito al diffondersi della tubercolosi polmonare, la Croce Rossa Italiana di Milano concentrò la sua attenzione sul Deserto di Cuasso al Monte, luogo salubre per il clima di media montagna.
Inizia qui la fase “sanitaria” della struttura che è proseguita fino ad oggi.
Oggi l’edificio è un reparto specializzato nella riabilitazione cardiopolmonare e nella riabilitazione post-infartuale, ma non mancano i problemi.
L’ospedale di Cuasso, infatti, è stato progressivamente svuotato. Attualmente c’è solo la riabilitazione (generale, pneumologica e cardiologica). Da anni si parla di chiuderlo perché con i suoi 40 posti letto viene ritenuto una struttura troppo dispendiosa, ma i lavoratori dell’ospedale e anche molti residenti della zona, si oppongono.