Economia – Azzio http://www.141expo.com/azzio 141expo Tue, 02 Jun 2015 16:22:22 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.8.15 Continuiamo a Scoprire Come si Sviluppò Economicamente la Nostra Magnifica Valle http://www.141expo.com/azzio/2015/03/17/continuiamo-a-scoprire-come-si-sviluppo-economicamente-la-nostra-magnifica-valle/ Tue, 17 Mar 2015 22:07:41 +0000 http://www.141expo.com/azzio/?p=218 Nell’articolo precedente abbiamo dato uno sguardo alla nostra storia economica fin dai suoi inizi, fino ad arrivare alla II Guerra Mondiale, ora proseguiremo in questo nostro viaggio scoprendo che cosa è successo a partire dal Dopo Guerra fino ad arrivare ai giorni nostri.

AZZIO Anni '30 Vista da Nord

 

Già verso la fine degli anni ’30 l’allevamento del baco da seta a livello familiare era arrivato al termine della sua vita utile, sempre più confrontato con le grandi realtà industriali con le quali non poteva competere.  Alcune famiglie però restano nel settore tessile e, al termine della II Guerra Mondiale, iniziano a dedicarsi al disegno per l’industria serica di Como, attività che conoscerà un lungo periodo di buoni risultati e sarà costretta ad evolversi e diversificarsi solo nei decenni più vicini a noi, soprattutto a causa della schiacciante concorrenza cinese.

Nel dopoguerra, con il rifiorire delle iniziative e sull’onda della Ricostruzione, dopo alcuni anni passati come muratori e carpentieri in altri Paesi, soprattutto la Svizzera, alcuni  Azziesi impiantano piccole imprese edili che avranno fortuna e saranno in attività per molti anni nel campo dell’edilizia residenziale familiare, ma anche di quella industriale e dei lavori pubblici.

Alla fine degli anni ’50 viene impiantata ad Azzio una piccola fabbrica per la stampa a colori dei tessuti, con sede a Milano, che conoscerà negli anni un’espansione notevolissima e per ragioni di spazi non concessi verrà spostata su terreni posti nel vicino Comune di Cuvio. Nel nuovo grande stabilimento troverà comunque occupazione un numero considerevole di Azziesi.

Frattanto l’azienda di maglieria nell’ex filanda cresce in qualità e quantità produttiva e arriverà ad occupare oltre un centinaio di addetti, resistendo poi alla grande concorrenza fino agli anni ‘70.

E poi sorgono botteghe e piccole fabbriche nel campo meccanico, confezionamento di occhiali e giocattoli, cromatura e pressofusione, valigeria, camiceria.

Dagli ultimi anni ’50, con il boom economico, richiamate dalle maggiori possibilità di lavoro, come in tutto il nord si assiste a una massiccia immigrazione di famiglie dalle regioni centro-meridionali, che con gli anni si integrerà con la popolazione locale.

E anche ad Azzio si sviluppa la motorizzazione di massa, dapprima con i motoveicoli e, a partire dagli ultimi anni ’50, con la diffusione massiccia delle automobili, segno evidente delle migliorate condizioni economiche generali.

La Valcuvia non è più bollata come “zona depressa”.

Azzio vs. lago

 

Ma arriva anche la crisi economica: nel corso degli ultimi decenni la maggior parte delle attività economiche è progressivamente costretta a chiudere i battenti, costringendo spesso la popolazione a ricercare le possibilità di lavoro in altri ambiti, con problemi di occupazione crescenti.   Le eccezioni sono costituite dallo stabilimento di termoformati plastici e da quello dei manufatti in cemento, nonché dalle attività evolutesi dai disegni tessili, che sono tuttora in vita nonostante le difficoltà di mercato.

Nel campo dell’agricoltura e dell’allevamento, cui non si è più dedicata la gran parte delle famiglie, da molti anni hanno terminato la loro funzione le cascine e le stalle presso le abitazioni del paese. Chi ha inteso continuare l’attività in modo professionale, ha realizzato nuove strutture fuori dal centro abitato, per l’allevamento e la produzione di latte e latticini, di cui si annoverano due impianti per bovini e uno per caprini. Prosegue anche l’attività di taglio mirato dei boschi, soprattutto per legna da ardere.

Via Cavour alta

 

E infine cosa resta dei tanti esercizi di un tempo?  La macelleria, dopo alcuni passaggi di mano, negli anni ’70 si era ampliata in piccolo supermercato e aveva proseguito la sua attività per una ventina d’anni, ma poi aveva dovuto chiudere i battenti. Oggi troviamo ancora una trattoria con privativa, un bar-pizzeria, un fornaio che produce per varie rivendite dei paesi circostanti e un negozio di generi alimentari, nonostante che la forte diffusione dei supermercati abbia portato alla progressiva chiusura di gran parte delle “posterie” nei paesi della valle.

 

AZZIO da Runcasc

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Chissà Com’era l’Economia e la Vita nella Nostra Fantastica Azzio e in Valcuvia? Scopriamolo Insieme http://www.141expo.com/azzio/2015/03/17/chissa-comera-leconomia-e-la-vita-nella-nostra-fantastica-azzio-e-in-valcuvia-scopriamolo-insieme/ Tue, 17 Mar 2015 21:41:12 +0000 http://www.141expo.com/azzio/?p=210 Ormai siamo abituati a pensare che in questa bellissima valle e nel nostro piccolo, ma prezioso paese le industrie, i negozi forse ci siano sempre stati, ma non è così.

La storia economica della nostra zona risale a moltissimo tempo fa e vale la pena scoprirla insieme.

Scopriremo che quasi tutti i nostri avi si occupavano di agricoltura, bachicultura, filatura per poi arrivare dopo molta storia e molto tempo ai primi negozi.

Allora diamo inizio a questo interessantissimo viaggio nella storia dei nostri luoghi natii.

Da sempre necessariamente rurale, l’economia del paese di Azzio fino al primo Novecento era basata su un’agricoltura molto frammentata, con terreni distribuiti tra un gran numero di piccoli proprietari, essenzialmente le famiglie contadine, e non tutte, dopo che per secoli e fino a Napoleone la proprietà feudale aveva esercitato un ruolo predominante.

Pochi erano i casi di famiglie con proprietà più concentrate e l’unica vera eccezione era costituita dalla famiglia Della Porta di Casalzuigno, che possedeva appezzamenti in tutta la Valcuvia e anche ad Azzio. E la natura orografica del territorio, che limitava l’estensione dei terreni, impediva l’allargamento delle dimensioni delle coltivazioni.

AZZIO parte bassa, vista sul Lago Maggiore e il Monte Rosa d'inverno

I prodotti della terra erano costituiti prevalentemente da cereali, soprattutto frumento e segale, cui si era poi aggiunto il granoturco, coltivati anche a rotazione per mantenere una buona resa, dalle patate, dalla vite e dagli alberi da frutto, essenzialmente per uso familiare o di scambio, mentre dai vasti boschi si potevano ottenere castagne e noci in abbondanza.

Il taglio mirato dei boschi era attività molto comune, legato com’era sia all’ottenimento del legname da costruzione, sia alla legna da ardere che la faceva da padrona nel riscaldamento di tutte le abitazioni.

Un’attività di cui abbiamo tracce fin dal Cinquecento è quella molitoria: in particolare lungo il torrente Bulgherone si impiantarono in epoche successive varie ruote, quasi tutte ad uso di mulino da cereali, salvo alcune utilizzate per il lavoro meccanico di opifici come un piccolo stabilimento di passamanerie.

L’allevamento era generalmente ristretto a pochi capi di bestiame per famiglia, ad uso domestico.

La bachicoltura era praticata da secoli – quasi 1400 gelsi erano presenti sul territorio comunale – ma sempre nelle piccole realtà a dimensione familiare, trovando ampio sviluppo soltanto nella seconda metà dell’Ottocento, quando con la rivoluzione industriale anche l’Italia vide il fiorire dell’industria tessile. 

Ad Azzio venne impiantata la filanda, per iniziativa di industriali serici, con macchine a vapore e tanto di ciminiera, nell’edificio ancora oggi esistente e che arrivò ad occupare un centinaio di addetti, soprattutto manodopera femminile con molte minorenni. A fine Ottocento la famiglia Colli realizzò anche la “bozzoliera” o “galletera”, allo scopo di allevare il baco da seta in quantità industriale, la cui costruzione esiste ancora oggi, trasformata in abitazione.

Una produzione assolutamente unica presente nel territorio comunale fin dal 1829 era quella della fabbrica Mascioni di organi musicali, tuttora in attività e che realizza i grandi strumenti per chiese e vasti ambienti ed esporta in tutto il mondo.

fabbrica mascioni

 

Ma l’agricoltura e le altre attività locali, incluse quelle artigiane, come i muratori, i falegnami, i sarti erano assolutamente insufficienti al mantenimento di tanti nuclei familiari, spesso di umili condizioni e con un alto numero di figli.

Anche ad Azzio si manifestò un notevole fenomeno migratorio: dopo le mete dei Paesi europei, dalle quali si rientrava periodicamente, si sviluppò la via delle Americhe, che vide la massima espansione a fine Ottocento e si protrasse fino agli anni Venti del Novecento. La maggior parte di coloro che lasciavano Azzio non sarebbe mai più rientrata, portando con sé la propria famiglia o formandola nel luogo di destinazione.

Dopo la I Guerra Mondiale si assiste in parte al fenomeno inverso. Spesso a seguito degli eventi bellici e alla ricerca di lavoro e di miglioramento delle umili condizioni economiche, si sviluppa un fenomeno di immigrazione di popolazioni in particolare dalle Venezie, che durerà fino all’ultimo dopoguerra.

Negli anni ’10 ad Azzio la filanda cessa la propria attività e negli anni ’20 lo stabilimento viene utilizzato da un’industria meccanica, per poi essere nuovamente chiuso.

Nel corso della II Guerra Mondiale, però, l’edificio viene riacquistato. Vi si insedierà la maglieria HisCo a capitale prevalentemente elvetico, spostata come tante industrie da Milano per sfuggire ai bombardamenti.

Anche una fabbrica di calzature sfollata da Milano sarà attiva ad Azzio durante la guerra.

Un’altra attività diffusa riguardava le botteghe alimentari, numerose in paese sin dal XIX secolo e fino agli anni ’70 del Novecento:  vanno annoverati almeno cinque esercizi, dei quali due con forno per la produzione di pane, la cooperativa del Circolo ricreativo, una macelleria e un bazaar che vendeva casalinghi.

azzio

 

Ma in una realtà in cui gli spostamenti di persone erano per necessità limitati, non mancavano certo gli esercizi sia nel campo della ristorazione e della mescita, con tre trattorie, un’osteria e un ristorante, alcune delle quali fungevano anche da pensione e da bar, senza contare il Circolo.

Poi arriva la II Guerra Mondiale e tutto è destinato a cambiare.  Durante il conflitto molta gente si arrangia come può.   Va fra l’altro ricordata una piccola, ma significativa produzione: per sopperire alla forte carenza di olio d’oliva, un mulino ottiene l’olio dalla spremitura delle noci!

Trattoria del Nord 1923-24 ca. LUO

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Brunei, una produzione alimentare sostenibile e responsabile http://www.141expo.com/azzio/2015/03/11/brunei-una-produzione-alimentare-sostenibile-e-responsabile/ Wed, 11 Mar 2015 19:56:58 +0000 http://www.141expo.com/azzio/?p=189 Scienza e Tecnologia per garantire Cibo Sano, Sicuro e di Qualità è il tema di partecipazione ad Expo del Brunei Darussalam, gemellato con Azzio nel progetto 141Expo.

Con la sua partecipazione ad Expo Milano 2015 il Brunei vuole dare prova degli sforzi sempre maggiori nel settore agricolo, in particolare nel campo della sicurezza alimentare. Nell’ottica di raggiungere una reale sicurezza alimentare nazionale, il tema del Padiglione illustra come la scienza e la tecnologia stiano fornendo soluzioni alle sfide affrontate dal Governo del Brunei, così come dagli agricoltori e dagli imprenditori, con l’obiettivo di sviluppare l’agricoltura.

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Padiglione Brunei

Dal 2009, il settore agricolo ha subito significative trasformazioni dove le moderne tecniche di allevamento hanno sostituito i metodi tradizionali. Sebbene l’economia del Brunei Darussalam non sia basata principalmente sull’agricoltura, sono stati compiuti enormi progressi nel suo settore agricolo e il governo sta sviluppando strategie per garantire un’agricoltura in grado di sfruttare nuove conoscenze e tecnologie per aumentare la produzione alimentare nazionale in modo sostenibile e responsabile. Queste strategie includono l’espansione dei terreni agricoli senza sacrificare la terra attualmente disponibile, oltre a una maggiore resa agricola attraverso la produzione ottimizzata e le buone pratiche di gestione agricola.

I contenuti del Padiglione del Brunei Darussalam sullo sviluppo economico, scientifico e tecnico saranno visualizzati grazie a grandi monitor e proiezioni video. I visitatori potranno anche gustare il cibo locale e visitare un tradizionale negozio che vende souvenir e prodotti alimentari.
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